Padre Alberto era un grande predicatore e rivelava il suo grande Amore a Padre Pio.
Padre Guglielmo Alimonti torna a parlare di un confratello di Padre Pio: padre Alberto D’Apolito.
“Oggi parliamo di un cappuccino che ha tanto amato Padre Pio e da lui è stato benedetto, incoraggiato e amato. Parlo di padre Alberto D’Apolito, cappuccino che nasce a San Giovanni Rotondo il 17 novembre 1905 e muore il 7 novembre 2003.
Trascorse alcuni anni alla scuola di Padre Pio che era quindi il suo Direttore Spirituale. Padre Gaetano da Ischia prima di portare sei ragazzi, tra cui Saverio, al noviziato, li portò da Padre Pio per la benedizione e domandò a Padre Pio: “Arriveranno tutti al traguardo” ? e Padre Pio rispose: “Purtroppo due soli” e in due furono: padre Alberto e padre Cristofaro Iavicoli.
Era già sacerdote quando e ricevette l’ordine di trasferimento a Pietrelcina per il momento e lui invece voleva stare più vicino a Padre Pio, ma padre Alberto, con grande sofferenza, andò da Padre Pio che gli disse: “Figlio mio fai l’obbedienza e vedrai che andrà tutto bene. Stai tranquillo”.
Viaggiò molto, padre Alberto, per l’apostolato tra i Gruppi di Preghiera e un giorno tornando disse a Padre Pio: “Tu hai fondato i gruppi di preghiera che danno fastidio ai parroci e ai vescovi”. Padre Pio risponde: “All’appello del Papa, Pio XII, ho inviato i fedeli a pregare. Li ho invitati a pregare insieme perché voglio portare le anime a Gesù. Hai capito? E se ci fossero dei gruppi di disobbedienti ai parroci o ai vescovi, io non li riconosco come miei”.
E così padre Alberto girando tra i Gruppi di Preghiera si è rivelato anche un buon predicatore e dovunque arrivava, ovviamente, oltre a curare le anime appartenenti ai gruppi rivelava il suo grande amore a Padre Pio.
Ci fu qualche circostanza in cui Padre Pio, affettuosamente, tentò di baciargli la mano a padre Alberto e lui la ritraeva dicendo: “Non sono né un vescovo né un tuo superiore” e Padre Pio aggiungeva: “Sei un sacerdote”. Così la vita di padre Alberto vicino a Padre Pio. Anche a me ha dato la possibilità di stare tante ore vicino al Padre. Sapendo che mi faceva molto piacere, quando era il turno suo mi diceva: “Stai, stai tranquillo lì” e quando mi vedeva arrivare diceva: “Ecco l’Abruzzo”.
Padre Alberto raccontava con estrema semplicità, volta per volta quando tornava dalle predicazioni e Padre Pio ascoltava con attenzione e mi dava l’idea, la posizione del volto e della persona di Padre Pio che, mentre padre Alberto raccontava, lui stesse proprio là a vedere come padre Alberto l’aveva visto. Questo è misterioso, a parole non si riesce a dire, ma si capiva che il Padre prendeva il volo, squadrava, imprimeva, trasferiva nel cuore la preghiera e la richiesta”.
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